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aprile 14, 2012 / Cento passi

Sulla Via Francigena

Sulla Via Francigena

Di chi sarà lo scarpone abbandonato su un cippo che segnala il tracciato della Via Francigena? Dopo secoli di abbandono di questo tracciato di pellegrinaggio, che nel ‘300 richiamava folle enormi tanto da dover fare degli spartitraffico tra quelli che entravano e uscivano dal sepolcro di San Pietro, oggi si assiste a una riscoperta di questo tracciato che passa in una delle più belle campagne della Toscana. Tra San Gimignano e Siena si calpestano ancora gli acciottolati medievali e si entra in chiese che non sono cambiate molto nell’ultimo millennio. Rileggendo il diario lasciato dall’arcivescovo di Canterbury, Sigerico, o i versi di Dante che descrivono fatti e luoghi lungo la via, non è difficile ritornare a fare quattro passi nel medioevo.

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aprile 4, 2012 / Cento passi

L’ultima frontiera dell’Albania

L’ultima frontiera dell’Albania

Thet è un posto fuori dal mondo ed è proprio vero quello che c’è scritto in questo cartello. Per arrivarci in macchina occorrono almeno 4 ore da Shkodra, su una pista spesso costeggiante strapiombi e dopo aver fatto un passo a 1770 metri. A piedi molto di più. La valle ha la grandiosità delle più belle valli alpine, circondata da montagne alte più di 2000 metri sul cui fondovalle giace il piccolo paese di case sparse che in inverno ospita solo poche famiglie, isolate per la neve, con le loro mucche e le loro pecore. Al centro della valle una casa torre ricorda le feroci lotte di clan e le faide che insanguinavano queste terre.

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marzo 10, 2012 / Cento passi

Il creatore delle nuvole

Il creatore delle nuvole

Sono pochi al mondo e il loro lavoro è sempre più difficile. Inspirano profondamente, nelle valli più lontane dagli scarichi industriali e dall’inquinamento, per raccogliere il più puro vapor acqueo dentro i loro polmoni. Poi lo emettono, espirando con attenzione, per dare forma alle minuscole gocce d’acque, per farle diventare piccole nuvolette, diafane, eteree. Il creatore delle nuvole, colui che con un lungo allenamento riesce a crearne anche migliaia al giorno, piano piano le concentra in una valle, sul fianco di una montagna e con molta pazienza le fa diventare nebbia, nuvole, cumoli, che poi manda a pascolare in cielo.

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febbraio 22, 2012 / Cento passi

L’Urlo dell’Olivo

Munch è passato da Maiorca? Forse ha preso ispirazione proprio guardando il tronco di quest’olivo secolare. Cosa può aver visto quest’albero nella sua lunga vita per assumere questo sembiante? E’ stato testimone di un delitto di gelosia, di un infanticidio, di quale altro atroce delitto? Oppure è un sentimento interno, un dolore tutto suo che ha somatizzato nella scorza di legno? Forse voleva nascere abete su di una montagna? Oppure dalle sue radici attinge ai segreti più reconditi della grande Madre Terra e ne esprime la sofferenza per quello che sta patendo, giorno dopo giorno, sulla sua superficie, grazie ad una delle sue creature meno riuscite?
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febbraio 11, 2012 / Cento passi

Il cielo s’incrina

Il cielo s’incrina
Le nuvole che escono dal lontano orizzonte si frammentano tra i rami dei tigli spogli per l’inverno. Il dettaglio del panorama, dei lontani crinali che guardano verso Spoleto e i Monti Maratani, il piccolo campanile a vela in primo piano, sembrano particolari di un quadro di scuola fiamminga o del miglior rinascimento umbro, come quello che esplode nella vicina Cappella Baglioni a Spoleto. Qui siamo a Trevi che “pur siete in vista limpida e serena e quasi incanto il viator l’estima”a detta del Leopardi. Nella foto il cielo sembra stia davvero per incrinarsi, forse un presagio per dire che la natura è sempre più fragile e quello che diamo per scontato, anche un panorama, potremmo non vederlo più.
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febbraio 1, 2012 / Cento passi

La Madonna del telefonino

La Madonna del telefonino
Tutte le volte che ci passo mi viene in mente che questa piccola statua si potrebbe davvero chiamare la Madonna del Telefonino. La posa è inequivocabile, sembra davvero intenta ad ascoltare una conversazione. Forse è il figlio che gli dice che stasera farà tardi, rimane a cena con gli amici e faranno nottata. In realta la statua è in una nicchia sul lato di una cappella che ha il nome di Nuestra Senora de la Cabeza e il significato è chiaro. Non è il gesto di telefonare, ma di massaggiarsi il capo, di proteggerla dal mal di testa. Entrati dentro la cappella è ancora più chiaro il riferimento e il culto. Una serie di ex voto di cera, fatti a fascia, a forma di benda, sono appesi sulla parte, testimonianza di una credenza popolare che affonda l’origine in una cultura ancora più antica del cristianesimo.
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gennaio 21, 2012 / Cento passi

Le montagne impossibili

Le montagne impossibili
La visione più incredibile della Sierra di Tramuntana si può ammirare dalle cime di queste montagne. Barriere coralline che una volta erano rifugio di pesci colorati e anemoni, ora si ergono massicce a sfidare il cielo azzurro, a essere dimore di uccelli, o a nascondersi tra le nuvole. L’acqua, questa volta piovana, nei millenni trascorsi le ha scavate, solcate, scanalate, reso taglianti i suoi bordi. A causa della sua altezza però nessun scalatore è mai riuscito a scalare le sue pareti, a trovare gli appigli giusti, ad arrivare alla sua vetta. Il monte più alto non oltrepassa i 20 centimetri.
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gennaio 11, 2012 / Cento passi

Cutrumboli

Cutrumboli
Si chiama stone balancing – gli inglesi hanno sempre il termine corto e giusto per tutto – per noi sarebbe; “mettere delle pietre in equilibrio l’una sull’altra” e non fa la stessa impressione. Ho scoperto che ci sono addirittura dei campionati mondiali di questa disciplina che consiste proprio nel creare delle forme, delle sculture, mettendo dei ciottoli, delle pietre, o comunque degli oggetti naturali, l’una sull’altra, senza nessun altro collante che il puro e solo equilibrio naturale. E’ una disciplina mentale che aumenta la sensibilità e la percezione dello scambio di energia tra il soggetto e le pietre da porre in equilibrio. Qualche volta si trasformano in “cutrumboli” o ometti di pietra che segnano sentieri, molto spesso ritornano ciottoli, e si perdono insieme agli altri sassi sulla spiaggia.
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gennaio 5, 2012 / Cento passi

La panchina del parroco

La panchina
Era il parroco di Santa Maria de Alba, una piccola frazione a nord di Pontevedra, in Galizia, Spagna. Da trent’anni diceva la messa in questa parrocchia, un po’ sperduta tra i campi, ma con una chiesa antica, sulla via che portava verso Santiago e forse su una strada di origine romana. Ci hanno raccontato che ogni pomeriggio, dopo aver svolto se sue funzioni, si metteva a sedere su questa panchina e si fumava un sigaro, con calma, guardando le persone passare, scambiando due chiacchere e gustandosi la calda luce del sole al tramonto. Quando è morto i parrocchiani hanno pensato bene di farne una statua e di metterla al solito posto da cui Don Juan Lopez Souto dispensava a tutti un sorriso, tra una tirata e l’altra di un buon puro.
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dicembre 29, 2011 / Cento passi

Quando si dice zucca…

Quando si dice zucca…

E’ un turbante? Una natura morta? Una land art? O semplicemente la creatività di una contadino che ha sistemato così le sue zucche? Si dice vuoto come una zucca, che sei uno zuccone, e la carrozza di Cenerentola si trasforma, una volta finito l’incantesimo, in una inutile e volgare zucca. Ma qualche volta, anche la più banale delle zucche si può trasformare in qualcosa di bello, di simpatico, di originale. Creatività, ecco che cosa permette  di trasformare una cosa normale, un atto quotidiano, in qualcosa di nuovo, in qualcosa di eccezionale, in un emozione. Grazie zucca e grazie alla persona che ci ha mostrato che si può stupire con delle zucche, anche senza fare magie.

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