Il Signor Giardiniere
Quando arrivo da Renzo già mi predispongo a non avere fretta, ad ascoltare con calma le sue storie di piante. Varco il cancellino che porta alla sua serra e vedo subito le sue creature, una serie di vasi in cui ha messo le talee di rose antiche, gli esili pini nati da pinoli trovati al mare – uno per ogni nipote dell’architetto che è il proprietario del giardino – e le onagre pronte per essere regalate agli amici. Già, le onagre, questa è la storia che voglio risentire da lui, quando racconta della sera d’estate che ha invitato tutti i suoi amici per vedere questa particolare fioritura. “Bisogna aspettare che sia quasi buio, poi, all’improvviso il fiore giallo si allarga, ruotando un po’, e si apre quasi di botto.” Spiega, mimando con la mano l’apertura. “Se ne hai tante tutte insieme è come vedere una esplosione di fuochi artificiali. Poi una falena, grande, sbucata dal nulla, viene a suggere il nettare e poi scompare.” “E’ ogni volta un miracolo della natura.”
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